L’elaborato dunque vuole porgere l’attenzione sulla capacità delle tecniche di rilevamento geofisico di fornire una conoscenza complessiva e areale di un certo fenomeno di contaminazione del suolo e informazioni piuttosto dettagliate in merito ai diversi aspetti della contaminazione in atto, attraverso misurazioni rapide e non invasive in grado di contemplare anche eventuali evoluzioni dell’inquinamento e fenomeni di migrazione. Si approfondisce poi nello specifico il metodo geoelettrico che, nell'ambito del caso studio analizzato, ha consentito di ottenere una descrizione complessiva del sito indagato e che, in generale, risulta essere, in combinazione ai campionamenti e alle analisi chimico-fisiche, uno dei più utilizzati ed efficaci metodi di indagine indiretta da applicare allo studio delle discariche. Si offre quindi la possibilità di riflettere sulle potenzialità dell’applicazione simultanea di più indagini indirette nella fase di caratterizzazione dei siti contaminati: pur presentando alcune difficoltà, esse consentono infatti di semplificare gli interventi in sito e di ridurre notevolmente le tempistiche sia in termini di ottenimento dei dati che per quanto riguarda poi l’elaborazione degli stessi.