Analisi sull'applicabilità del trattamento
Il soil flushing è una tecnica che consiste nell'immissione di un fluido di lavaggio a monte dell’area contaminata, da recuperare a valle, con l’obiettivo di trasferire i composti contaminati alla fase liquida. L’estrazione del contaminante si verifica mediante il suo passaggio in soluzione ed il conseguente trascinamento della frazione fine. L'immissione del fluido nel terreno comporta il rischio di mobilitare in modo incontrollato i contaminanti, qualora il fluido non venga intercettato dal sistema di estrazione \citep{Kang_2019}. Un intervento di soil flushing è dipendente da diversi fattori che ne condizionano l’efficacia: la conducibilità idraulica, ad esempio, se eccessivamente bassa, limita la portata di fluido che attraversa il suolo rallentando il processo \citep{maffucci2008}. Anche la presenza nel terreno di fratture o irregolarità (fig.1) può compromettere la buona riuscita dell’intervento, a causa della formazione di vie di deflusso preferenziali del fluido di lavaggio. Quest’ultimo può contenere additivi utili ad aumentare la solubilità dei contaminanti, come i tensioattivi; tali sostanze esercitano la loro azione in soluzione acquosa orientandosi sulle interfacce liquido-gas, liquido-liquido e liquido-solido abbassando la tensione superficiale dell’acqua. Al fine di favorire il trattamento in situ, al fluido di lavaggio possono essere aggiunti anche agenti ossidanti o riducenti \citep{Mao_2015}.