L’odore risulta un fenomeno complesso da studiare a causa della vastità degli odoranti, dove la maggior parte delle emissioni maleodoranti hanno composizione chimica complessa e costituiti da diversi composti aventi concentrazioni d’odore del μg/m3 o inferiore. Le caratteristiche che definiscono un odore sono la concentrazione (quantità di odore presente nell’aria), intensità (VDI 3882 Parte 1, 1992) e tono edonico (ovvero la sensazione piacevole o meno che un odore ci rilascia, variando dal valore limite di percezione, soglia percettiva, fino alla soglia di irritazione, valutato su scale di giudizio da 0 a 6 rispettivamente) (VDI 3882 Parte 1, 1992) (Fig.2), e qualità (associazione dell’odore ad un composto di natura nota mediante la ruota degli odori). Le reazioni degli individui agli odori dipendono essenzialmente dai fattori FIDOL \cite{Nicell_2009}; riportati di seguito:
- frequenza: indica quanto spesso un individuo è esposto all’odore;
- intensità: indica la forza della percezione dell’odore;
- durata: indica la durata dell’evento odoroso;
- offensività: indica la natura dell’odore in riferimento al suo tono edonico;
- localizzazione: indica l’uso del suolo e la natura delle attività umana in prossimità della sorgente.
Esempio, un profumo che normalmente può avere un odore positivo, può divenire un odore negativo se lo si sente continuamente. La durata, per odori molto intensi percepiti per un breve periodo potrebbero non dare problemi, mentre odori poco intensi percepiti per un lungo periodo possono influire sulla qualità della vita. La localizzazione, ovvero dipende se l’odore percepito sia in un luogo chiuso o aperto, in una città o in periferia. \cite{Zarra_2009}.