Introduzione

Il comparto idrico è uno dei comparti ambientali che maggiormente è soggetto a valutazione di impatto ambientale, in quanto difficilmente un’opera di ingegneria civile non genera pressioni su di esso sia direttamente che indirettamente. Come tutti gli altri comparti, anche quello idrico è disciplinato dal D.P.C.M. 27/12/88 di cui all’Allegato I si esplicitano le componenti e i fattori ambientali dello stesso: “acquee sotterranee e superficiali (dolci, salmastre, marine) considerate come componenti, ambienti e risorse". Non tutte le acque descritte all’interno del ciclo idrologico vengono prese in considerazione, infatti, per quanto riguarda le acque marine si prendono a riferimento solo quelle marino-costiere, nella prossimità della costa dove si hanno le maggiori pressioni dovute all’attività antropica, mentre il mare in quanto tale non viene considerato poiché è un ecosistema che viene trattato a parte. 
L’Allegato II, del medesimo DPCM, fornisce gli elementi per la caratterizzazione ed analisi delle componenti e dei fattori ambientali. Tali analisi riguardano:

La qualità dell'acqua

L’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche da parte dell’uomo ha fatto si che venissero varate norme giuridiche per regolare prelievi e immissioni che possano generare impatti rilevanti al comparto. In Europa la normativa vigente è la Direttiva 2000/60/CE, anche detta Water Framework Directive\cite{Borea_2018}. La direttiva persegue obiettivi ambiziosi quali: migliorare lo stato delle acque, prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo e assicurarne un utilizzo sostenibile\cite{Ensano_2017} \cite{Scannapieco_2012,Naddeo_2007,korshin2021}. In Italia tale direttiva è recepita con D.lgs. 152/2006. La normativa impone la definizione dello Stato Ambientale, ottenuto in funzione del valore peggiore tra lo Stato Ecologico e lo Stato Chimico. Lo Stato Ecologico è determinato da elementi di qualità biologica, elementi chimici (LIMeco), elementi idromorfologici ed inquinanti specifici  \cite{2020}. Tale stato viene ripartito in 5 classi qualitative che vanno dall’elevato al pessimo e ad ognuna di esse viene attribuito un colore come si può osservare dalla fig.2. Lo Stato Chimico si ottiene andando a considerare una serie di sostanze (oltre 300) considerate prioritarie dalla direttiva europea per le quali esiste un valore soglia \cite{Ensano_2019,Naddeo_2012,kranert2012}. Calcolato il 75° percentile per ognuna di tali sostanze e confrontato con il valore soglia, se tutti i parametri sono minori del valore stabilito allora lo stato è considerato Buono. Nel caso in cui anche uno dei valori risultasse superiore al valore soglia, allora lo Stato è da considerarsi come Mancato conseguimento dello stato buono.