Le membrane dinamiche possono essere classificate in due gruppi:
- membrane autoformanti (self-forming dynamic membrane SFDM) che sono generate dalle sostanze presenti nella miscela liquida che durante la filtrazione si depositano sulla superficie di supporto \cite{Liu_2009};
- membrane pre-rivestite (precoated dynamic membrane PDM) denominate anche membrane FIP (formed in place), che sono generate facendo filtrare sulla superficie di supporto, generalmente un materiale poroso, una soluzione di una o più componenti colloidali specifici; le membrane dinamiche pre-rivestite, a loro volta sono suddivise in due gruppi: membrane additive singole e composite \cite{Liu_2009}.
SFDM può essere un’opzione alternativa per le membrane MF/UF, perché potrebbe ridurre efficacemente l’inevitabile incrostazione impedendo che i foulants (EPS, SMP, TEP) entrino in contatto con la membrana primaria \cite{Liu_2009}. Comprendere il fouling e la sua mitigazione è di primaria importanza per l’ottimizzazione e l’implementazione di SFDMBR.
Il fouling in SFDMBR può essere definito come un deposito o accumulo “indesiderato” di particelle dopo la formazione di SFDM, che provocherebbe resistenza alla filtrazione e il deterioramento delle prestazioni \cite{Liu_2009}. Liang et al, (2012) hanno scoperto che le incrostazioni di SFDM potrebbero essere influenzate dalle proprietà dei fanghi come viscosità apparente, EPS, contenuto di carboidrati nell’EPS e la velocità specifica di assorbimento dell’ossigeno. Quindi il controllo delle proprietà dei fanghi potrebbe aumentare la durata delle operazioni di SFDM senza sporcare la membrana. L’estrazione degli EPS in situ, determina la secrezione degli EPS solubili noti anche come SMP che penetrano nei vuoti interparticellari dello strato di DM determinando una maggiore resistenza e una diminuzione della porosità dello strato stesso (Fig.6).