Campionamento delle microplastiche all'interno delle acque reflue

 Le microplastiche possono entrare nel sistema acquatico attraverso diverse vie. Le microplastiche primarie o secondarie convogliate agli impianti di trattamento acque si ripartiscono principalmente in due flussi: effluente e fanghi che apportano le microplastiche ai corpi idrici o al comparto terrestre, quando i fanghi vengono utilizzati in agricoltura o deposti in discarica.
Altre fonti di microplastiche al sistema acquatico sono derivate dall’immissione diretta di scarichi non trattati o di sfiori di acque da sistemi fognari di tipo misto nel corso di eventi meteorici e, sempre nel corso di eventi meteorici, dal dilavamento ed erosione di manufatti plastici, accumuli non controllati di rifiuti e residui plastici presenti nel comparto terrestre, derivanti dalle diverse attività umane.
Per il corretto campionamento all'interno delle acque reflue devono essere seguite diverse strategie di raccolta dei campioni, che consentano un corretto e rappresentativo monitoraggio delle microplastiche in matrici complesse e ricche di materiale interferente. È opportuno riferirsi ad alcune precauzioni generali, utili ad eliminare o ridurre il più possibile la contaminazione del campione; innanzitutto, è assolutamente necessario l’impiego di materiali plastic-free in tutte le attrezzature utilizzate nel campionamento, trasporto e conservazione del campione, la vestizione degli operatori con tessuti e materiali di origine naturale e, infine, prevedere anche un campione di controllo costituito, ad esempio, da un filtro che accompagni sempre l’operatore in tutte le fasi di prelievo e di preparazione del campione. Le microplastiche, inoltre, in base alla densità del polimero che le compone, possono galleggiare in acqua o depositarsi, oppure rimanere per lungo tempo in sospensione, quando la loro densità è prossima a quella dell’acqua. Potranno, quindi, essere rinvenute sia nella frazione acquosa che in quella solida, rendendo indispensabile un campionamento specifico ed integrato per entrambe le matrici.  La selezione dei siti di campionamento è il primo passo per assicurare il successo dell'intera procedura di analisi; gran parte della raccolta dei campioni viene effettuata all'inizio dell'impianto, quindi prima e dopo la grigliatura, dopo il processo di sedimentazione primaria e secondaria e dopo la disinfezione. Per i fanghi la raccolta in genere viene effettuata da fanghi primari, fanghi secondari e fanghi trattati compresi i fanghi essiccati. Un altro aspetto fondamentale è il tempo di campionamento in quanto raccogliere campioni durante varie fasi della giornata e per più giorni, con condizioni metereologiche favorevoli e costanti ci consente di evitare un'errata valutazione delle microplastiche . Il metodo più comune per prelevare campioni dalle acque reflue negli impianti di depurazione è la raccolta tramite  pompa o secchio in acciaio. Le pompe permettono di prelevare un volume elevato di acqua,  ma a causa dell’enorme quantità di particolato sospeso e materiale grossolano presente, specialmente nelle acque in ingresso a un impianto di depurazione, il loro uso risulta essere più idoneo in matrici con poco particolato sospeso, come gli effluenti, d'altro canto, l’utilizzo di secchi metallici potrebbe essere il giusto compromesso per la raccolta di queste matrici con un metodo omogeneo lungo tutta la filiera di depurazione, dal refluo grezzo all’effluente, sebbene consentano il prelievo solamente di alcune decine di litri di acqua. È poi opportuno processare tempestivamente i campioni, normalmente conservati al buio a 4 °C, al fine di ridurre il rischio di contaminazione che ne potrebbe modificare la composizione polimerica.