Il presente studio
\cite{whasana2021} ha come oggetto l’elettrocoagulazione/flocculazione basata su tre meccanismi fondamentali : l’ossidazione dell’elettrodo che produce il coagulante ,la generazione di bolle di elettrogas destabilizzante per i contaminanti, la flottazione con produzione di fiocchi sottoforma dei quali si rimuovono i contaminanti
\cite{sivakumar2009} \cite{muttucumarusivakumar2009}. Si utilizzano due elettrodi metallici sacrificali immersi in una soluzione acquosa elettrolita e collegati ad un alimentatore di corrente continua. Dalla produzione di gas sulla superficie dell’elettrodo si generano delle bolle alle quali si attaccano gli inquinanti target. Gli elettrodi generalmente usati sono ferro, alluminio e acciaio inossidabile in quanto maggiormente economici e facilmente reperibili
\cite{gchen2004}.L’obiettivo dello studio è analizzare la variazione di numero degli elettrodi e la disposizione di questi , valutando l’effetto del tempo di trattamento sulle diverse configurazioni, l’influenza del pH , l’effetto della densità di corrente sulle prestazioni dell’ECF. Le acque reflue sono state fornite da una raffineria di petrolio negli Emirati Arabi e stoccate a 4°C,mentre acido cloridrico ,idrossido di sodio ed esano sono stati acquisiti da Sigma Aldrich. Per la correzione del pH sono stati utilizzati 6M di HCl e NaOH . Catodo e anodo sono stati realizzati in acciaio inossidabile e alluminio. Si è scelto di utilizzare, in particolare, un set di 4 elettrodi piatti con superficie media di 0,005
±0,001 m
2 ,posizionandoli ad una distanza media di 1,4±0,1 cm e verticalmente per una maggiore flessibilità di installazione , manutenzione e sostituzione
\cite{jqshang2016}.Sono state studiate tre diverse configurazioni :anodo-catodo-anodo-catodo (ACAC), anodo-catodo-catodo-anodo (ACCA), catodo-anodo-anodo-catodo(CAAC),come mostrato in fig.2: