Come risultato della crescente consapevolezza sociale e sviluppo della legislazione, affrontare il problema legato al fastidio degli odori dovuti alle emissioni di composti organici volatili (COV) provenienti da una vasta gamma di impianti industriali, diventa spesso obbligatorio. Per il controllo delle suddette emissioni e per la rimozione, sono disponibili diverse soluzioni che si basano su processi chimico/fisici (assorbimento o lavaggio) che hanno bisogno a loro volta di ulteriori trattamenti oppure su processi biologici e processi avanzati di ossidazione (AOP) che presentano soluzioni più efficaci. Nella prima parte dello studio sono stati confrontati tra loro i principali processi per il trattamento delle emissioni odorigene, attraverso un modello di confronto a coppie prendendo in considerazione  efficacia, prestazioni di processo, possibilità di recupero e impatti ambientali .  Negli ultimi decenni si è assistito a un significativo aumento dell'interesse per i processi di trattamenti biologici quali biofiltri e biotrickling filter in quanto più sostenibili dei convenzionali processi chimico/fisici. Questi ultimi, sono stati anch'essi esaminati attraverso un modello di confronto a coppie, associando, inoltre, un approccio per la selezione del processo in maniera preventiva, per mezzo di un algoritmo semplice basato su un modello ad albero decisionale. I risultati rilevano che la filtrazione biotrickling è il metodo più efficace per la rimozione dei COV idrofili, mentre i biofiltri consentono una rimozione più efficace per i COV idrofobici . Questo articolo può essere utile quando si seleziona, in maniera preliminare e basandosi solo su dati input, una procedura di trattamento per i composti odorosi rispetto ad un’altra.